Quando ho acquistato il mio primo forno elettrico, ho pensato ingenuamente di aver risolto finalmente ogni problema tecnico. Bastava preparare l'argilla, modellarla, applicare uno smalto commerciale e il gioco era fatto.
E invece no.
Il giorno della mia prima cottura quando ho aperto il forno ho trovato decine di pezzi con lo smalto rovinato... scaglie, crepe, bolle. E' stato traumatico, ma anche decisivo per un cambio di approccio.
Quel giorno ho capito una cosa fondamentale: se vuoi davvero controllare la tua ceramica, devi comprendere a fondo gli smalti.
In questo articolo voglio raccontarti come ho imparato a padroneggiare gli smalti, e come puoi farlo anche tu.
La svolta: da smalti commerciali a smalti fatti in laboratorio
All'inizio utilizzavo solo smalti industriali. Comodi, veloci, semplici da usare, ma frustranti per la loro imprevedibilità. E il risultato non era mai quello della foto a catalogo. Aprivo il forno col cuore in gola, senza sapere mai esattamente cosa aspettarmi. Non ne potevo più di quella sensazione di incertezza.
Dopo aver acquistato il mio primo forno elettrico insieme ad atri amici appassionati (130 litri, cono 6, ossidazione) decisi che avrei iniziato a produrre i miei smalti.
Ma passare agli smalti autoprodotti è stato tutt'altro che semplice. Nonostante centinaia di prove, test e fallimenti, il risultato sembrava sempre sfuggirmi.
La vera svolta fu affrontare il problema da un punto di vista scientifico, iscrivendomi a un corso universitario di chimica degli smalti. Fu come aprire una porta su un universo completamente nuovo.
Cosa rende uno smalto ceramico davvero efficace?
Uno smalto ceramico è una combinazione complessa di sostanze che fondono insieme per creare una superficie vetrosa. Comprendere la sua composizione chimica è il primo passo per dominarlo.
Uno smalto efficace è composto principalmente da:
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Silice (SiO₂): costituisce la struttura del vetro.
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Fondenti (feldspati, carbonati, fritta borica, litio): abbassano il punto di fusione.
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Allumina (Al₂O₃): regola la viscosità e impedisce allo smalto di colare troppo.
Aggiungere ossidi metallici (ferro, rame, cobalto) permette poi infinite varianti di colore e texture.
La chimica e l'importanza del corpo ceramico
Una delle lezioni più importanti del corso di chimica degli smalti fu questa: ogni smalto interagisce in modo unico con il corpo ceramico. Questo è il motivo per cui, anche con smalti perfetti, puoi ritrovarti con problemi come craquelé o scagliatura.
La chiave sta nel coefficiente di dilatazione termica (CTE): lo smalto e l'argilla devono espandersi e contrarsi alla stessa velocità.
Nel mio laboratorio utilizzo soprattutto gres con chamotte da 0,2 a 0,5 mm, perché esalta texture ricche di microcristalli, enfatizzando forma e dettagli del pezzo.
I problemi tecnici più frequenti (e come li ho risolti)
Nel corso degli anni ho identificato i problemi più comuni sugli smalti, che oggi insegno a risolvere ai miei studenti nella terza lezione dei miei corsi di ceramica. Vediamoli nel dettaglio:
1. Craquelé
Causa: Lo smalto ha un CTE più alto rispetto all'argilla.
Soluzione:
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Aggiungi più silice o riduci la quantità di fondenti alcalini.
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Raffredda più lentamente il forno.
2. Shivering (scagliatura)
Causa: Lo smalto ha un CTE troppo basso rispetto all’argilla.
Soluzione:
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Riduci la silice nello smalto.
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Introduci fondenti alcalini per aumentare il CTE.
3. Pinholes (bollicine)
Causa: Gas intrappolati durante la cottura.
Soluzione:
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Prolunga il tempo di permanenza alla temperatura massima.
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Evita ingredienti che producono gas (talc, dolomite).
4. Crawling (ritiro dello smalto)
Causa: Scarsa aderenza dello smalto alla superficie.
Soluzione:
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Applica lo smalto uniformemente.
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Pulisci sempre accuratamente il pezzo prima di applicare lo smalto.
Il mio laboratorio a Milano: un ambiente studiato per smalti artigianali
Erra Ceramica è divisa in due spazi funzionali: una stanza interamente dedicata alla foggiatura al tornio, dove creo le forme e incido i dettagli, e un’altra esclusivamente dedicata a smalti e cotture.
Questa divisione mi permette un controllo assoluto sul processo produttivo, evitando contaminazioni.
Smalti e creatività: microcristalli e texture uniche
Preferisco utilizzare smalti che, durante la fusione, creano una texture variegata con microcristalli: diventano così una firma stilistica, esaltando forma e dettagli incisi sul corpo ceramico.
Riuscire a controllare la formazione di questi cristalli richiede un’attenta calibrazione della cottura: ecco perché avere un controllo completo, dalla formula chimica al ciclo di cottura, è fondamentale.
Il consiglio che darei a me stesso 15 anni fa (e che do ai miei studenti oggi)
Se potessi tornare indietro e parlare al me stesso di 15 anni fa, gli direi sicuramente questo: fai sempre test accurati e non trascurare mai l’aspetto chimico dei tuoi smalti.
All’inizio del mio percorso, pensavo che la ceramica fosse più un’arte che una scienza: credevo bastasse l’intuito, un pizzico di esperienza e qualche tentativo casuale per ottenere risultati soddisfacenti. Non immaginavo nemmeno quanto tempo (e quanti pezzi) avrei perso a causa di questo approccio superficiale.
Realizzare regolarmente piastrelle di prova (piccoli campioni smaltati con annotazioni precise) è diventato per me un metodo imprescindibile.
Non mi limito a segnare solo il tempo di cottura e lo spessore dello smalto, ma prendo nota anche della composizione chimica dettagliata della ricetta, della dilatazione termica dei materiali utilizzati e delle variazioni di temperatura nel forno.
Oggi consiglio a tutti i miei studenti di non accontentarsi mai di prove generiche, ma di approfondire con cura la chimica dello smalto. Imparare a leggere una ricetta dal punto di vista molecolare, comprendendo il ruolo che ogni ossido e ogni materiale svolge nella composizione finale, è l’unico modo per arrivare a prevedere e quindi prevenire problemi.
Studiare la chimica non significa perdere il fascino creativo della ceramica, al contrario: ti dà una libertà immensa. Padroneggiando la scienza dietro gli smalti, non sarai più in balia degli imprevisti, ma potrai invece esplorare liberamente nuove ricette, effetti e combinazioni, sicuro di avere sempre sotto controllo il risultato finale.
Sicurezza: perché è importante non sottovalutarla mai
Lavorare con gli smalti richiede attenzione e responsabilità: non dimenticare mai di indossare una maschera con filtro, guanti protettivi e assicurati di ventilare correttamente gli ambienti.
Conclusione: gli smalti, da problema a opportunità
Oggi, grazie alla chimica e a tanto studio, posso finalmente aprire il forno con la certezza di ottenere quello che avevo in mente. E quando capita un errore, so già cosa devo correggere.
Il mio viaggio negli smalti ceramici è partito da una grande frustrazione ed è arrivato a una passione che oggi condivido con decine di studenti nel mio laboratorio di Milano.
Se anche tu hai vissuto la mia stessa frustrazione, ricorda che la chiave è nella conoscenza e nel controllo del processo. Da lì in poi, la creatività non avrà più limiti.
Buona sperimentazione!
Erik
Erra Ceramica, Milano